La sua visione culturale

Sinfonia in quattro tempi: il ritmo, il tritono, il suono, la parola con la musica verso l’unità

Il Maestro è anche autore di uno studio per la partecipazione di molti alla conoscenza e alla pratica della musica, nella sua convinzione del valore che la musica può ancora avere nel mondo per un progresso imperituro della civiltà umana. Questo studio, affascinante e coinvolgente anche per neofiti, infiamma gli animi, spiegando in parole semplici i misteri basilari del ritmo, suono, parola, tempo e spazio che reggono ogni composizione musicale verso l’unità. Presenta anche un sorprendente e non convenzionale capitolo sul tritono. In aggiunta, è una sorta di suo testamento spirituale, dove egli espone la sua visione.

La musica come diffusione del credo religioso e dei valori umani ed universali della vita

La sua proposta musicale ha sempre teso a svelare, attraverso i suoni, i valori umani e universali della vita incentrati nell’unità in Dio. Di lui è stato scritto che “La sua composizione è una testimonianza della sua professione religiosa, tanto sinceramente espressa e tanto palesemente rivelata”1.

1 Cesare Casellato, 3° Festival di Musica Sacra, patriarcale Arcibasilica di S. Giovanni in Laterano e Basilica SS. XII Apostoli, 12 ottobre – 11 novembre 1983.

L’indipendenza culturale e professionale

Il Maestro Bellandi si è contraddistinto per la sua indipendenza professionale, culturale, umana e morale, estranea a qualsiasi influenza esterna e mossa dai più alti standard di deontologia professionale, dedizione, comportamento morale e onestà intellettuale.

Nello scegliere a pieno diritto la massima libertà e indipendenza da ogni condizionamento di orientamenti contingenti di scuole,  mode, persone, istituzioni e ideologie, il Maestro è stato per propria scelta musicista isolato e non legato a nessuna corrente, nel suo unico scopo di servire ed insegnare e di santificare il suo credo religioso con le sue opere musicali.

Ricerca di perfezione e coerente sintesi di un multiforme stile musicale

Nella propria produzione e nell’insegnamento egli si è impegnato ad una costante ricerca di conoscenza critica e alla pratica sperimentazione di virtualmente ogni possibile procedimento musicale antico e moderno. Il suo personale linguaggio accoglie apporti di vari tipi di musica di varie epoche, ma prende forma di interiore coerenza ed efficacia espressiva Ciò è coerente con la sua visione della musica come lo svelarsi, attraverso i suoni, dei valori umani e universali della vita.

La sua libertà artistica gli ha consentito di non rinnegare la tradizione, ma di allontanarsene senza contraddizione quando ragioni di personale linguaggio lo consigliavano. Il suo orientamento tecnico ed estetico non tollera restrizioni settoriali o estranee all’arte. 

Nel ricercare le comuni radici dei linguaggi musicali, la sua opera non solo riscopre il fondamento costruttivo di un passato millenario, ma anche indica nuove interessanti direzioni per il presente e futuri sviluppi.

La sua visione della politica didattica

Con l’esperienza acquisita in più di 80 anni di attività musicale, il Maestro Bellandi ha più volte auspicato una politica didattico-musicale che promuova un vasto ed efficace movimento musicale che esca dall’appannaggio delle scuole attuali, sia private sia pubbliche, facilmente legate a schemi ed interessi culturali superati ed estranei alla musica.

Essendo al di fuori di interessi di business e invece orientato alla perfezione musicale e all’idealismo trascendente. è stato un leader che ha infuocato gli animi di generazioni di allievi e di chi, uomo di buona volontà, lo ha conosciuto e grazie a lui ha vissuto profondamente come la passione musicale può elevare l’animo dell’uomo.

Egli ha teorizzato il suo sogno di una futura rinascita della musica, in analogia a epoche storiche in cui la musica appariva mezzo di maggiore e approfondita partecipazione della vita e del suo mistero, fino ad assurgere a potente veicolo di comunione con la realtà trascendente, proiettando con ciò l’uomo oltre la sua caducità temporale e spaziale. Rinnovava questa proposta formativa per i tempi odierni auspicando che ogni monastero, convento o altra associazione si costituisca centro di studi e di opere musicali per l’avvento di una civiltà futura in cui l’umanità ritrovi per questa via della musica la propria coesione nell’unità e nella pace.

Adattato da “Sinfonia in 4 tempi”.